La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato che vi è stata violazione dell'articolo 6 C.e.d.u.(diritto a un equo processo). Nel caso di specie, il sig. Adamčo era stato sottoposto a processo in quanto ritenuto complice di due omicidi legati alla criminalità organizzata. Le prove utilizzate al processo includevano testimonianze di persone che avevano confessato di aver partecipato agli omicidi insieme al sig. Adamčo e che avevano acconsentito a collaborare con l'accusa in cambio di vantaggi. Il ricorrente, Adamco, è stato giudicato colpevole e condannato a 25 anni di reclusione. La Corte e.d.u. ha rilevato che l'uso delle suddette dichiarazioni probatorie non era stato accompagnato da adeguate garanzie per garantire l'equità complessiva del procedimento in quanto i tribunali avevano distorto il contenuto di tali prove e non avevano prestato particolare attenzione alla portata e ai vantaggi ottenuti dai testimoni collaboranti con l’autorità giudiziaria.
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