Con l’ordinanza in commento, il Tribunale di Bologna torna nuovamente sulla nota questione della c.d. “criminalizzazione della solidarietà” nei confronti di migranti irregolari e richiedenti asilo. Il giudice, ravvisando le numerose criticità e gli effetti perversi discendenti dall’attuale normativa europea e italiana incriminante le condotte di favoreggiamento degli ingressi irregolari prestate a fini assistenziali, effettua un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea, chiamandola per la prima volta a pronunciarsi sulla compatibilità – sul piano della validità e dell’interpretazione – tra siffatti obblighi di incriminazione e il principio di proporzionalità di cui all’art. 52, par. 1, C.D.F.U.E.