Ho molto apprezzato il ricordo di Enzo Musco, scritto da Emilio Dolcini ed apparso, di recente, sulla Rivista italiana di diritto e procedura penale , ma io, anche per non ripetere concetti già espressi dal collega, mi limiterò ad approfondire i miei rapporti personali, scientifici e da avvocato, che riguardano Colui che oggi, purtroppo, non c’è più e che manca a tanti di noi.
Ho conosciuto personalmente Enzo alla fine degli anni ’80 del c.d. secolo breve, quando, su consiglio del prof. Franco Bricola, mi ero recato al Max Planck Institut per il diritto penale straniero ed internazionale, di Friburgo in Brisgovia, in Germania, per scrivere la mia seconda monografia.
Ricordo il nostro primo incontro, che avvenne in piazza di Spagna, io arrivai un po’ in ritardo e Lui giustamente mi rimproverò, ricordandomi che i professori non si devono mai fare aspettare ed aveva ragione.
Così si sviluppò la nostra amicizia, che era anche legata alla comune esperienza friburghese, ove Lui aveva studiato prima di me, quando ancora l’Istituto non era quello in vetro e cemento armato, bensì si trovava in alto, in una bella villa dei primi del ‘900, con il parquet per terra, che a me appariva, da giovane studioso, quasi un miraggio. ...